La emergenza pandemica che ha colpito l’Italia e che ci vedrà impegnati nelle prossime settimane per debellare il virus COVID 19, reca con sè, tra le molte altre implicazioni, anche quella relativa agli strumenti, vecchi e nuovi, messi in campo dal Governo per contenere i comportamenti contrari ai decreti emergenziali recentemente emanati.
La scelta governativa, fino ad ora, è stata quella di sanzionare le inosservanze dei decreti (DPCM 9 e 11 marzo 2020) con lo strumento penalistico, eleggendo espressamente la contravvenzione prevista dall’art. 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità) quale rimedio alle violazioni delle limitazioni di movimento ed aggregazione dei cittadini.
In questo delicato e drammatico momento l’art. 650 c.p. non è però il solo a conoscere di una inedita e vasta applicazione (al momento della redazione di questo articolo, le denunce, solo per questa contravvenzione, sono quasi 28mila): le Autorità infatti, stando alle cronache ed ai dati del Ministero dell’Interno, hanno provveduto a denunciare molti altri soggetti per svariati reati, tra i quali spiccano varie fattispecie di falso (483, 495 e 496 c.p.), la frode in commercio (515 c.p.) e le false indicazioni qualitative e di origine (517 c.p.).
In minor misura, si registrano denunce per i reati di manovre speculative su merci, fattispecie prevista dall’art. 501-bis, operate soprattutto a seguito dei controlli della GDF e dei Carabinieri NAS sul materiale sanitario importato e commercializzato.
Un aspetto di non poco conto riguarda la inosservanza dei provvedimenti sopra detti in ambito lavorativo, per quelle attività considerate strategiche ed autorizzate a continuare la produzione, violazione che potrebbe dare origine a vari reati, tra i quali spiccano l’omessa fornitura di dispositivi di protezione individuale, sanzionata dal D.Lgs. 81/2008, le lesioni colpose, previste dall’art. 590 c.p., fino ad ipotizzare responsabilità organizzative ex D.Lgs. 231/2001.
Sullo sfondo, una serie di reati indotti o facilitati dall’emergenza, quali truffe, frodi online, attacchi cibernetici, furto di dati sensibili e varie violazione della legge privacy, solo per citarne alcuni.
Di seguito, si analizzano gli aspetti più rilevanti dei reati poco sopra evidenziati: